Le batterie Nichel-Metal Idrato conosciute con l’acronimo Ni-Mh, offrono delle prestazioni molto interessanti e vengono utilizzate in diversi contesti. Vediamo quali sono le principali caratteristiche e perché preferirle.
Che cosa sono le batteria Nichel-Metal Idrato
In commercio esistono diverse tipologie di batterie come quelle agli ioni di litio e Nichel-Metal Idrato. Quest’ultima soluzione, conosciuta soprattutto con la sigla Ni-.Mh, trova ampia applicazione nel settore industriale e non solo. Dal punto di vista tecnico, sono delle batterie ricaricabili che rappresentano a tutti gli effetti l’evoluzione tecnologica delle primordiali batterie Nichel-Cadmio.
Sono composte nell’elettrodo positivo di idrossido di ossido di nichel che è particolarmente sensibile all’acido e da un elettrodo negativo capace di assorbire idrogeno per aumentare la propria capacità e quindi la durata della batteria. In commercio ne esistono di diverse tipologie che si differenziano per molteplici caratteristiche tecniche e quindi per campi di applicazione.
Ad esempio per quanto riguarda l’uso industriale, ci sono principalmente quattro categorie di batterie Nichel-Metal Idrato. In particolare è possibile prendere in considerazione le batterie ad alta temperatura, quelle di consumo, ad alto tasso di scarico e le batterie classiche da 9 volt.
La durata delle altre principali caratteristiche
Per scegliere opportunamente quale batteria Nichel-Metal Idrato utilizzare, è necessario scoprire le sue caratteristiche e in particolare la durata del ciclo. Questa è influenzata dall’intensità di corrente e anche da alcune condizioni che si trovano nel luogo in cui si vanno a utilizzare, come ad esempio le temperature e la percentuale di umidità.
Nella stragrande maggioranza dei casi questi prodotti funzionano con una tensione che si attesta intorno a 1,2 volt mentre la loro capacità può arrivare fino a 9.000 mAh. Non dispone al suo interno di sostanze inquinanti e devono essere inserite in contesti in cui la temperatura non è eccessiva altrimenti c’è un aumento del fenomeno di autoscarica. Dunque, utilizzare queste batterie in un contesto in cui le temperature non sono eccessive permette certamente di aumentare le prestazioni e di godere di una buona carica.
In linea generale queste batterie devono essere utilizzate in applicazioni per le quali sono previste temperature che possono arrivare fino ai 30 gradi sotto zero e a un massimo di 60 gradi. Altre caratteristiche che fanno preferire l’utilizzo di tali batterie, sono la bassa resistenza elettrica interna di cui dispongono e ottime capacità in tema di versatilità di utilizzo. Per scoprirne meglio le potenzialità e valutare delle soluzioni ottimali per le proprie esigenze, è possibile andare sul sito torricellasrl.it.
Come conservare correttamente le batterie
Un aspetto fondamentale per preservare nel tempo le prestazioni di questo tipo di batteria è la corretta conservazione. Abbiamo visto che soffrono le alte temperature e condizioni climatiche abbastanza al limite. Il consiglio è quello di preferire la conservazione in un luogo in cui non c’è un’elevata umidità e le temperature pressoché ambientali. Infatti qualora la temperatura dovesse essere superiore ai 40-45° oppure scendere sotto i 20 gradi sotto zero, si potrebbero presentare dei fenomeni deleteri come nel caso della ruggine nella zona dove ci sono delle parti metalliche. Meglio scegliere delle zone in cui la temperatura si mantiene costantemente in un range che va tra un minimo di 10 gradi e un massimo di 30 gradi centigradi. In queste condizioni la batteria si dimostra affidabile e soprattutto viene evitato il dannoso fenomeno dell’autoscarica che improvvisamente azzera la capacità.
Tra le tante tipologie di batterie ricaricabili attualmente disponibili sul mercato e che prevedono diversi campi di utilizzo soprattutto in ambito industriale, ci sono le batterie Nichel-Metal Idrato. Sono differenti concettualmente dalle batterie agli ioni di litio e non presentano sostanze tossiche al loro interno. Godono di enormi potenzialità, soprattutto se si utilizzano in condizioni climatiche adeguate. Occorre evitare temperature eccessivamente alte in quanto questo dà vita al fenomeno dell’autoscarica. Lo stesso vale anche per la corretta conservazione che va prevista in un luogo poco umido e con temperature che non vanno mai sotto i 10 gradi e sopra i 30 gradi centigradi.