Le barriere architettoniche nella casa

Nella storia della razza umana, sfortunatamente, da sempre non tutti hanno la fortuna di venire al mondo completamente sani, né di mantenere la salute e la gagliardia per tutta la propria vita: la disabilità, sia che essa derivi da una malattia o una malformazione congenita, sia che sia la conseguenza di un pesante trauma o di lesioni, sia che finalmente sia causata semplicemente dall’inesorabile incedere degli anni, è una costante presenza nella nostra società. Ciò che nondimeno, con il passare dei secoli, è fortunatamente cambiato, a nostro avviso, è il modo in cui la società stessa ha imparato a guardare le persone afflitte da tale problema, a gestirne gli handicap e le difficoltà che questi creavano nella vita quotidiana, e non ultimo a non dimenticarsene nell’organizzare la vita comune.

Un esempio decisamente particolare di questo diverso comportamento si ritrova con semplicità osservando unicamente le case in cui abitiamo. Più andiamo indietro nel tempo con la data di fabbricazione, e più scopriamo spazi troppo stretti perché una sedia a rotelle possa muoversi o girarsi, bagni assolutamente inutilizzabili da chi non possa deambulare, e specialmente, molto frequenti negli alti condomini di città, rampe lunghissime di scale per accedere agli appartamenti. In tutti questi casi, siamo dinanzi ad un’architettura che, per molti motivi storici, non tiene conto del problema della disabilità, e che quindi crea, oggi, problemi che vanno risolti per salvaguardare l’accessibilità anche a chi presenti un handicap – specialmente se questo non è congenito, e quindi la persona che abitava nella casa in questione si trova all’improvviso ad avere bisogno di superare questi ostacoli.

Nel caso specifico, sono comunemente le scale a determinare il problema maggiore, soprattutto perché sono aree comuni del condominio e quindi più complicate da variare e da gestire in un’ottica di rispetto per tutti gli abitanti del palazzo: se ingrandire le porte del proprio appartamento, o modificarne le stanze, crea disagi soltanto a chi vi abita, lavori sulle scale possono creare inconvenienti a tutti gli inquilini. D’altro canto, esistono di frequente anche problemi obiettivi e architettonici che possono formare un ostacolo alla risoluzione del problema: la forma particolare delle rampe, o la estensione del percorso, possono far diventare disagevole l’installazione di un montascale, e allo stesso tempo può non esistere lo spazio per realizzare la tromba di un ascensore classico che permetta di aggirare le scale interamente.

Questi sono, è vero, casi magari estremi, al limite della difficoltà; ma malauguratamente non sono così rari, specialmente nei palazzi più antichi a cui ci riferiamo. È quindi una grande fortuna che anche per casi così complessi esista una soluzione tecnica precisa ed efficace, nella forma delle piattaforme elevatrici. Poiché il loro ingombro limitato permette di installarle anche laddove sia inverosimile immaginare di far passare la tromba di un ascensore classico, esse sono ideali per permettere il superamento dei dislivelli a chi è costretto su una sedia a rotelle; il che, oltre che una funzionalità effettiva da un punto di vista pratico, ha ricadute importantissime e positive per quanto riguarda l’aspetto psicologico, nella misura in cui può far durare o recuperare l’utilizzo degli spazi che si sentono come più intimamente importanti. E grazie ai moderni accorgimenti tecnici, i lavoro possono essere eseguiti in maniera svelta ed efficace, minimizzando anche il fastidio per gli altri abitanti del condominio.

News Reporter
Sono uno scrittore con un blog, un libro in corso e un appetito per tutte le cose creative.