Pareti mobili divisorie: aiutiamo l’ambiente

Sapete quanti rifiuti derivano, ogni anno, dalle demolizioni e ricostruzioni, in un Paese grande come gli Stati Uniti? Il numero vi potrà stupire, ma sappiate che ogni anno finiscono nelle discariche statunitensi ben 125 milioni di tonnellate di rifiuti e macerie. E se vi pare un argomento poco legato alle pareti mobili divisorie che nominavamo nel titolo, continuate a leggere!

Un problema così evidente, e di proporzioni tanto vaste, non può ovviamente rimanere senza soluzione, ed è per questo motivo che in tutti i Paesi vengono stabilite linee guida, regolamenti, e anche sistemi di valutazione, che aiutino sia i proprietari che gli operatori del settore a fare la propria parte per gravare il meno possibile sull’ambiente, e allo stesso modo si cerca di stabilire fondi, e concedere detrazioni fiscali, per incentivare un’edilizia più responsabile, più “ecologica” nei metodi e negli strumenti. Proprio da questo tipo di spinta positiva deriva la crescente popolarità delle pareti mobili divisorie nell’edilizia per uffici negli ultimi anni.

Pensiamo infatti alla soluzione tradizionale per la costruzione di partizioni leggere all’interno di spazi più grandi, così da suddividerli in ambienti più piccoli; normalmente, fino a non molti anni fa, si sarebbero costruite pareti in cartongesso, leggere e sottili – ma allo stesso tempo generatrici, già dal momento della realizzazione, di una grande quantità di rifiuti, a cui aggiungere poi la contaminazione derivante dalle coperture, come le vernici. Confrontate con questo genere di soluzione, le pareti mobili divisorie sono sicuramente una risposta più moderna all’esigenza di ridividere e razionalizzare gli spazi interni di un ufficio: hanno una durata di tutto rispetto (le prime, sicuramente realizzate con tecnologie e materiali inferiori rispetto a quelli attuali, sono state installate più di trent’anni fa, e ancora mantengono tutta la loro funzionalità e bellezza), un aspetto estetico integrabile perfettamente in qualsiasi tipo di ambiente, e quel che più conta rendono estremamente semplice la riconfigurazione pressochè immediata degli spazi interni, senza necessità di apportare quelle costose modifiche strutturali che tutte le soluzioni precedenti richiedevano ad ogni cambiamento degli spazi.
Le pareti mobili divisorie sono, quindi, comode: ma perchè sono ecologiche? Per una serie di motivi:

– sono realizzabili in materiali riciclabili;
– vengono costruite utilizzando materiali a basse emissioni inquinanti;
– hanno una vita media prolungata;
– sono riutilizzabili più e più volte, senza perdere la propria funzionalità.

Ma non è tutto: anche sotto il profilo estetico e di design, oggi così importante anche nell’azienda, le pareti mobili divisorie sono ormai all’altezza di qualsiasi altra soluzione. Permettono infatti di prevedere ampie vetrate e aperture, realizzate con materiali satinati che mantengano la privacy e permettano, allo stesso tempo, di diffondere la luce naturale all’interno di un ufficio; sono realizzabili in stili e design molto diversi, per accordarsi con qualsiasi tipo di arredo e stile dell’ufficio stesso; e sono disponibili in una tale varietà di misure e altezze da permettere la realizzazione di sotto-spazi di ogni genere, così da soddisfare completamente le esigenze sia pratiche sia architettoniche dell’ufficio stesso.

 

News Reporter
Sono uno scrittore con un blog, un libro in corso e un appetito per tutte le cose creative.