Infatti, se volessimo spiegarci la fatica dei bambini in occasione dei traslochi, saremmo in grande difficoltà a farlo analizzando semplicemente la loro collaborazione fattiva alle operazioni: non sono i bambini a spendere il denaro, a riempire gli scatoloni, o a doversi preoccupare del pericolo che un oggetto di valore venga danneggiato durante il trasferimento. Dove invece i più piccoli sono colpiti è in quell’aspetto, fondamentale per la loro serenità, che è la regolarità delle loro abitudini, che viene inevitabilmente stravolta in queste occasioni. Cosa si può fare per aiutarli?
Non sottovalutiamo, per cominciare, il valore della parola. Discorriamo insieme a loro e raccontiamo le ragioni che sono alla base della nostra decisione di traslocare: sicuramente, fra tante, ce ne saranno di valide e comprensibili, addirittura buone, per i nostri bambini. Andremo magari a vivere più vicino ai nostri parenti? O forse avremo un lavoro migliore, che ci permetterà di passare più tempo con loro? Può anche solamente essere che ci spostiamo in una casa più grande, dove avranno una stanza più bella e ampia, o addirittura un bel giardino per giocare…
Inoltre, un modo eccellente di combattere lo stress, e sfogarlo, è quello di assegnare qualche piccolo semplice compito pratico relativo al trasloco proprio ai piccoli. Non vi fidate a dare loro il lavoro di imballare i bicchieri di cristallo? Più che comprensibile: ma possono aprire e montare gli scatoloni, mettervi gli oggetti meno fragili come vestiti o libri, e magari anche aiutarvi a scrivere su ciascun cartone cosa contiene: saranno piccole responsabilità che li faranno sentire utili e li aiuteranno a gestire la novità.
E proprio a proposito di novità che possono spaventare… aiutate i vostri bambini a conoscere quel che li aspetta! Portateli insieme a voi quando visionate appartamenti, e magari chiedete anche a loro un parere; approfittate dell’occasione per girare insieme a loro il quartiere dove vi trasferirete, e scoprire magari un bel parco giochi, o una gelateria vicino a casa; insomma, rendete il bambino parte del trasloco fin dall’inizio, e ci penserà lui stesso a scoprire qualcosa, nel nuovo ambiente, che potrà affascinarlo e renderlo addirittura felice di questo grande cambiamento.